Viaggio in Africa, quali vaccinazioni servono

In vista di un viaggio in Africa uno degli aspetti più importanti a cui è bene prestare attenzione è quello che riguarda le vaccinazioni che devono essere effettuate: si tratta – come si può intuire – di una necessità imprescindibile per la sicurezza sanitaria. Per prima cosa è opportuno verificare di essersi sottoposti, negli anni passati o nel corso dell’infanzia, a tutte le vaccinazioni obbligatorie o comunque tradizionalmente richieste: è il caso dell’antipoliomielitica, dell’antiepatite virale B, dell’antidifterica e dell’antitetanica. Inoltre, bisogna prendere in considerazione la meta di destinazione: in alcuni Paesi africani, infatti, potrebbero essere presenti malattie particolari da cui è bene proteggersi.

Per fare un esempio, in Niger non è raro registrare delle epidemie di colera o di tubercolosi. Per evitare di incappare in rischi per la propria salute, il consiglio è quello di eseguire le vaccinazioni per il tifo, per la meningite, per l’epatite A e per l’epatite B, preoccupandosi di scoprire se i richiami delle vaccinazioni contro la difterite e contro il tetano sono stati regolarmente effettuati. Non è da escludere la possibilità di procedere anche a una vaccinazione contro la rabbia, a maggior ragione nel caso in cui il viaggio debba essere prolungato per un periodo di tempo piuttosto consistente.

Insomma, nei territori africani – per quanto affascinanti e ricchi di poesia essi possano essere – sono ancora diffuse malattie che non rappresentano in alcun modo un pericolo dalle nostre parti – proprio grazie alla diffusione dei vaccini – ma che invece costituiscono una minaccia evidente per le popolazioni locali e per i turisti di quei luoghi. Così, per fare un altro esempio, se si è diretti in Congo non ci si può sottrarre da una vaccinazione contro la febbre gialla, che è un problema ancora importante in questo territorio: in effetti, non appena si giunge nel Paese viene richiesto di fornire una certificazione che dimostri che la vaccinazione in questione è stata regolarmente eseguita.

Il trattamento preventivo può essere operato anche per i bambini, a patto che abbiano già superato i nove mesi di vita. Sempre per i viaggiatori in partenza verso il Congo, gli esperti raccomandano di provvedere a vaccinarsi contro la rabbia e contro l’epatite A, anche se si tratta di soluzioni solo fortemente consigliate e non obbligatorie. L’antirabbica è importante in special modo se si pensa di rimanere per lungo tempo all’aria aperta o di entrare a contatto con qualche animale, visto che sono proprio gli animali i principali responsabili della diffusione della malattia.

Non è da trascurare, d’altro canto, l’idea di procedere con quelli che vengono definiti vaccini bonus, e che non sono altro che trattamenti pensati per garantire un aiuto alle persone più deboli o che comunque manifestano una tendenza ad ammalarsi con una certa facilità, magari per colpa di un sistema immunitario fragile: è il caso, dunque, del vaccino contro difterite, tetano e pertosse, ma anche del vaccino contro morbillo, parotite e rosolia, o del vaccino contro la varicella. Per finire, addirittura il vaccino contro l’influenza, in apparenza una nemica innocua, si può rivelare indispensabile in molti angoli del territorio africano.